Come cambia l’algoritmo di Facebook

algoritmo Facebook

Aggiornamento 16 gennaio 2018

Facebook cambia ancora: da gennaio 2018 il feed darà più spazio a condivisioni di amici e parenti (profili personali dunque) e meno alle pagine (editori e brand). Qui la comunicazione ufficiale:

“Because space in News Feed is limited, showing more posts from friends and family and updates that spark conversation means we’ll show less public content, including videos and other posts from publishers or businesses. As we make these updates, Pages may see their reach, video watch time and referral traffic decrease. The impact will vary from Page to Page, driven by factors including the type of content they produce and how people interact with it. Pages making posts that people generally don’t react to or comment on could see the biggest decreases in distribution. Pages whose posts prompt conversations between friends will see less of an effect”

Lo stesso Mark Zuckerberg qui qualche giorno spiegava il cambiamento dell’algoritmo di Facebook: alle persone interessa essere connesse ad altre persone, per cui “la felicità” degli utenti di Facebook beneficerà del cambiamento di algoritmo dato che, parole di Mark, “i post delle pagine affollano il feed e penalizzano questa connessione tra persone”. Brutto colpo per i brand, che porterà a due immediate conseguenze:

  • un calo - non sappiamo ancora quanto - in percentuale della reach organica
  • la necessità di sponsorizzare ogni singolo post per raggiungere anche solo i propri fan

Il cambiamento era nell’aria, ormai dal 2017 giravano voci sui futuri sviluppi di Facebook, che già si era portata avanti sperimentando in Slovacchia, Sri Lanka, Serbia, Bolivia, Guatemala e Cambogia una doppia feed, con una sezione separata dedicata ad editori e brand. Del 4 gennaio di quest’anno il famoso articolo di Max Willens su Digiday che prevedeva la pesante penalizzazione - se non la scomparsa - dai feed dei post delle pagine.

Nei prossimi post vedremo le possibili soluzioni a questo intervento a gamba tesa di Facebook sulle pagine, in particolar modo su chi ha costruito il proprio piano di comunicazione esclusivamente su Facebook.

Per tutti intanto il consiglio è quello di sempre: diversificare, diversificare, diversificare. Facebook fa il proprio interesse, i brand devono fare altrettanto costruendo un piano editoriale integrato che veda il social di Zuckerberg solo come una delle componenti per raggiungere la propria audience. Stay tuned.

Aggiornamento febbraio 2016

Ad un anno ed 8 mesi dall’ultimo cambio di algoritmo (era l’agosto del 2014) Zuckerberg ricambia: da inizio Aprile difatti Facebook è intervenuto sull’algoritmo.

Cosa cambia? In linea generale l’impatto maggiore sulla vostra bacheca, la cosiddetta News Feed (i contenuti che vedete scorrere). Scrivono Moshe Blank (ingegnere) e Jie Xu (ricercatore) sulla newsroom di Facebook:

“Stiamo lavorando per migliorare il News Feed, aggiornandolo per essere sicuri che vediate le storie più rilevanti prima di tutto. Con questa modifica possiamo capire meglio quali articoli potrebbero essere interessanti in base a quanto tempo impiegate per leggerli”.

Tempo medio sull’articolo. Dunque entra nell’algoritmo la permanenza media del lettore sul singolo articolo. Non solo like e commenti, dunque. I parametri introdotti sono quindi:

  • il tempo di visione di un post (nel browser o nella nuova modalità Instant Article)
  • la diversità dei post: l'algoritmo eviterà di mostrare ad un utente troppe notizie provenienti da una stessa pagina fonte 

Il futuro è adesso. Il nuovo corso è iniziato ad Aprile, quindi sulla bacheca o più attenti già si saranno accorti del cambiamento. Siete tornati a vedere post di profili che erano scomparsi da un po’? Ne vedete qualcuno in meno della vostra pagina di riferimento?

La strategia di Zuckerberg. Sempre più persone utilizzano Facebook da mobile e la strategia dell’onnivoro social network è quella di tenere le persone all’interno della piattaforma: da qui si evince chiaramente la novità introdotta con gli Instant Articles. Pensate che il New York Times ha calcolato che 85 centesimi di ogni dollaro di pubblicità on line vanno a Facebook.

È questa la direzione presa da Facebook e che verrà sviluppata – parole di Zuckerberg – nei prossimi 10 anni: tenere l’utente dentro Facebook.

Fatturato + 50%. Notizie di fine Aprile ci dicono che il fatturato trimestrale di Facebook è aumentato più del 50% con un balzo anche per le entrate pubblicitarie a seguito dello sviluppo di nuove funzioni per l’applicazione mobile.